Dalla mia finestra si affaccia funesta la meccanicità;
Ed io che sembravo esser vivo in realtà ancor dormivo;
A che bellezza la gioventù perduta che porta a viver la vita con una spensieratezza inaudita;
Ma di esser grande nel corpo mi ritrovo ad esser grato, perché in ogni istante che vivo sento di esser amato;
Amato dalla vita che fin qui mi ha portato, come un papà porta in braccio il figlio addormentato;
E se fino ad ora ho dato voce al solo lamento, osservo con dolcezza ogni mio attimo di silenzio;
Abbracciato dalla pace che vivo in ogni istante, affacciato a sta finestra me ritrovo a viver il presente;
Che come dice la parola stessa è un regalo, che me fa la vita quando a viaggiar con la mente ogni respiro esalo;
Un solco sul mio volto ad ogni sorriso, grazie per sto secondo che ad ogni battito del core me fa sentì vivo.