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  • Come può uno scoglio arginare il Mare

    Come può uno scoglio arginare il Mare

    In questo verso di una famosa canzone di Lucio Battisti ho trovato ispirazione per buttare giù queste righe.

    Ho pensato per molto tempo che il mondo ce l’avesse con me e mi sono nascosto dietro una maschera che non mi rappresentava, ma solo iniziando una ricerca interiore ho iniziato a percepire l’essenza in ogni cosa.

    Se non avessi provato tutta la sofferenza che la Vita ha avuto in serbo per me, non sarei mai diventato la persona che sono ora e se prima mi lamentavo delle mie mancanze, ora assaporo anche le più piccole esperienze.

    Porto la croce che mi è stata donata e non ho nessuna intenzione né di lamentarmi, né tantomeno di fuggire dalla sofferenza; la Vita mi ha dato limoni e io cerco di farne la limonata più buona con quelli che sono gli ingredienti a mia disposizione.

    Godete delle piccole gioie della Vita, assaporate il sole sulla vostra pelle, gioite della compagnia di uno sconosciuto, ma soprattutto accettate tutto ciò che la Vita vi pone davanti, vi sembra che lo scoglio si lamenti delle onde che si infrangono continuamente su di lui?

    Vivete nel momento presente, perché non c’è niente all’infuori dell’adesso.

    Voi create la vostra realtà, che la Vita vi possa donare ciò di cui avete bisogno.

  • La profondità dell’attimo presente

    La profondità dell’attimo presente

    So che le mie parole principalmente non hanno un gran senso logico, ma quando mi ritrovo a parlare non mi piace mai preparare uno spartito da dover seguire.

    Quando lo scrivere si impossessa di me, tutto fluisce da un luogo che non è mio e di cui mi faccio solamente tramite.

    E’ un po’ come se i pennelli si arrogassero il merito di un dipinto senza considerare l’artista, bè è così che mi sento in ogni istante che la Vita mi dona.

    Ho sempre pensato che la mia storia di sofferenza un giorno sarebbe potuto servire a qualcuno, ma era solo un desiderio egoistico per essere visto, perché in quel marasma mi sentivo estremamente solo, perso e senza un ancora di salvezza.

    Per tanto tempo ho cercato di uscire da quella sofferenza cercando una soluzione, fino ad accorgermi che ciò che cercavo, amore e pace, era esattamente ciò che ero.

    Godete di ogni attimo della vostra vita, perché il momento presente è l’unica cosa che c’è, viviamo in una continuità di istanti presenti e siamo sempre proiettati a ricordi del passato e preoccupazioni per il futuro, ma tutto ciò non esiste, c’è solo l’adesso.

    Non riesco a parlare di altro che non ruoti intorno a ciò, quando si fa esperienza di tutto quello di cui parlavano i filosofi e gli iniziati di ogni epoca, la verità appare evidente e non si può far altro che esperire l’attimo presente.

    Qui non c’è nessuno che scrive e nessuno che legge, ma apparentemente da qualcuno viene letto e compreso.

    Come amava ripetere nei sui discorsi Nisargadatta “Nessuno nasce e Nessuno muore. Tu sei Quello” . chi ha orecchie per intendere.

    “Colui che trova il senso segreto di queste parole non assaggerà la morte.”

  • Perché la Vita è meravigliosa

    Perché la Vita è meravigliosa

    Non so se vi è mai capitato di vivere un periodo difficile così da pensare di non poter andare avanti, ma vi posso dire per mia esperienza che nulla può togliervi la gioia di vivere.

    Quando avevo 30 anni ho toccato il fondo cadendo in una depressione che mi ha spinto a pensare al suicidio, ma forse è proprio lì che è avvenuta il punto di svolta della mia vita.

    Quando avevo da poco compiuto 20 anni e mi trovavo fuori casa per studiare, mi è capitato di paralizzarmi mentre attraversavo un incrocio in mezzo al traffico e dopo varie ricerche mi hanno riscontrato una malattia del sistema nervoso.

    Non ho mai accettato completamente la diagnosi e per molti anni ho cercato di affogare i dispiaceri nell’alcol e nella cannabis, ma più facevo questo più il mio corpo mi portava un conto salato.

    Nel 2020 le mie gambe hanno smesso di funzionare e sono finito sulla sedia a rotella aumentando le difficoltà e la rabbia per una condizione che non accettavo.

    Proprio in quel periodo pensai di togliermi la Vita, ma mi imbattei in delle letture che ribaltarono completamente la realtà e aprirono nuovi orizzonti.

    Non avevo occhi per vedere la bellezza che mi circondava e mentre cercavo di fuggire da una condizione fisica che mi limitava non mi accorgevo di ciò che avevo.

    Ho sempre fatto il paragone tra la mia vita prima e dopo la diagnosi, ma non era tanto ciò che avevo perso ma quello che avevo guadagnato perché finalmente ero consapevole di come stavano realmente le cose, se la vita mi aveva dato limoni non potevo far altro che una limonata.

    Sicuramente vi sarà capitato di vedere film come ‘The truman show’ o ‘Matrix’ e avrete intuito che la realtà non è poi come sembra, in realtà l’essere umano si crede libero ma è intrappolato in una realtà fatta su misura per le proprie esigenze.

    Citerò ora una storia che ho letto in uno dei miei libri preferiti ‘Come la pioggia prima di cadere’ di Salvatore Brizzi: Immaginate stanotte di andare a dormire e di sognare di essere un ispanico di nome Felipe Garcia, nel sogno voi avete una tabaccheria che gestite insieme a vostra moglie Iolanda. Ad un certo punto il lavoro inizia ad andare male e voi siete preoccupati, perdete tutto e le cose vanno di male in peggio, iniziate a frequentare dei corsi di risveglio e capite di stare dentro un sogno. Bene la domanda che vi pongo è questa : -Cosa può fare Felipe Garcia per svegliarsi dal sogno?

    Ci avete pensato?

    Bè la risposta da questo punto di osservazione sembra chiara, Felipe non può fare assolutamente nulla, quello che si deve svegliare siete voi nel vostro letto.

    Questa è la realtà in cui state vivendo proprio come Felipe che incontra delle persone, fa cose e pensa che ci sia qualcuno al di fuori di sé ma la realtà è che sono tutti fatti della stessa sostanza e sono presenti nella mente del sognatore, l’aria che si respira le persone con cui si parla.

    Quando si comprende che il mondo al di fuori di noi è semplicemente fatto della stessa sostanza di cui noi stessi siamo composti, tutti i traumi e le preoccupazioni che fino a quel momento condizionavano la nostra vita perdono completamente la presa che avevano su di noi perché in verità non c’è nessun mondo al di fuori che ci può causare dolore.

    Probabilmente queste parole per voi non hanno nessun senso, ma non importa perché qui non c’è nessuno che sta scrivendo è semplicemente la vita che porta avanti il suo piano, sono semplicemente un pezzo del puzzle che compone un disegno molto più ampio e che non si ferma alla storia che sembra apparire dietro lo schermo di questo pc.

    Non dovete credere alle parole che vi dico, ma potete sperimentarle sulla vostra pelle portando la vostra attenzione sulla sensazione di esistere, che è poi l’unica cosa di cui potete essere certi.

    Se avete letto queste parole non è assolutamente un caso, la vita decide quale percorso farvi prendere, quali libri leggere così da far crollare completamente la dualità tra bene e male, perché non avete mai sbagliato, non state sbagliando e non sbaglierete mai nessun azione che decidere di compiere, semplicemente non avete ancora occhi per vedere la meraviglia che vi circonda.

    C’era un desiderio di raccontare una parte di questo racconto, magari nessuno leggerà mai queste parole o non le apprezzerà ma non fa niente l’unico cosa che spero sia passata da tutto ciò è che la Vita è meravigliosa e va assaporata in ogni suo istante perché vivere è l’unica cosa davvero importante.

    Grazie a chiunque leggerà queste parole.

  • L’istante del tutto

    L’istante del tutto

    Al momento è assente, il presente;

    come tutto fosse trasparente, velato e sovente aggraziato.

    Spianato è lo spazio tra ciò che ero e ciò che faccio.

    Osservavo il compiersi del tutto e in un istante rimasi di stucco.

    Oh! mia dolce brezza, che nel silenzio tutto accarezza;

    cullami ancora con la tua premura;

    tra mani affettuose che son per me cura.

    DB

  • Meccanicità

    Meccanicità

    Il significato nascosto della vita sulla Terra è la creazione di un’anima attraverso l’ instancabile processo del ricordo di sé. Il ricordo di sé è il fenomeno che domina il tempo e la morte.

    Se vogliamo lavorare per evadere dal sonno, come fa Neo in Matrix, dobbiamo innanzitutto comprendere pienamente di star vivendo nel sonno! Il più grande impedimento al risveglio è l’uomo che pensa di essere già cosciente e pienamente libero. Lo sforzo di ricordarci di noi stessi durante la giornata ci permette di vedere come siamo fatti e in quale stato viviamo. Tutti intorno a noi dormono, quindi ci rimane difficile percepire che “c’è qualcosa che non va “.

    Prendiamo come esempio l’esercizio assegnato precedentemente che consiste nel ricordarci di noi mentre ci spogliamo e ci vestiamo. Svolgendolo per qualche giorno si può notare quando sia difficile mantenere stabile il ricordo di sé. Negli istanti in cui ci riusciamo sappiamo già che a breve ripiomberemo nel sonno. Ogni momento di presenza è una conquista.

    Percepiamo il sogno come se fosse la realtà solo perché non ci ricordiamo mai di noi stessi, non siamo mai presenti mentre svolgiamo le nostre attività quotidiane. Se ci sforzassimo di ricordarci di noi per un periodo adeguato, senza interruzioni, vivremmo per la prima volta un’esperienza straordinaria, potremmo cioè percepire in un lampo intuitivo che tutta la realtà è in verità un sogno e le persone intorno a noi sono addormentate. Con questo non dico di pensare che le persone sono tutte addormentate, bensì di vederlo, di sentirlo; e per farlo dobbiamo rimanere in uno stato di risveglio per un po’ di tempo.

    Per questo voglio porre alla vostra attenzione la metafora della prigione:
    “Se nasci dentro una prigione, come puoi essere consapevole di essere al suo interno?”

    ESERCIZIO
    Ricordatevi di voi ogni volta che passate attraverso una porta o aprite una porta, lo sportello dell’auto.

    Ricordate “sforzi non risultati “

  • Alla ricerca del senso della vita: la mia esperienza

    Alla ricerca del senso della vita: la mia esperienza

    Quando poco più che ventenne la vita mi mise difronte ad una montagna insormontabile, mi sembrò tutto estremamente complicato e poco comprensibile. Da ragazzo facevo quasi totale affidamento sulle forze fisiche e ricevere una diagnosi che potenzialmente limitava quelle capacità, dal punto di vista psicologico fu difficilmente accettata e compresa.

    Ma si sa che le strade del signore sono infinite e quello che poteva sembrare una tragedia in quel momento, si sarebbe potuto trasformare in una grande opportunità. Questo è quello che mi è successo quando mi fu diagnosticata la Sclerosi e viddi la mia vita cadere in pezzi, ignaro del fatto che da quell’evento avrei conseguito una delle più grandi lezioni della mia vita.

    Imparare ad apprezzare ciò che la vita ci mette lungo il cammino è il più grande dono che ci possiamo regalare, reagire meccanicamente incolpando il mondo esterno per le nostre disgrazie ci allontana dal vero. Possiamo quindi arrabbiarci perché non abbiamo arance per fare una spremuta, così da subirne le conseguenze emotive, oppure possiamo sfruttare i limoni che ci sono stati donati per creare una limonata senza eguali.

    Ammetto che non è stata una passeggiata, sopratutto perché quando si è in balia del ciclone si viene sbalzati senza diritto di replica, ma una volta toccato il fondo si può continuare a scavare creando la propria fossa mentre ci si piange addosso, oppure ci si può rialzare e rimboccarsi le maniche.

    Quando un giorno dell’estate del 2019 ragionando su che senso avesse la mia vita e se valesse la pena continuare a vivere, la Vita stessa mi mandò un segnale e da lì inizio una ricerca che mi avrebbe portato a essere ciò che sono.

    “Chi sono Io?” O meglio “Chi è che se lo sta chiedendo?” Queste domande unite a tanti ragionamenti filosofici ce mi sono posto fin da quando ero bambino, mi hanno permesso di guardarmi interiormente e indagare sulla vera essenza della Vita.

    “Credo che ci siano due Dio, e ognuno pensa che l’altro si stia prendendo cura di me.” questa perla di Ashleigh Brilliant racchiude la sensazione di come abbia vissuto per gran parte della mia vita, ma proprio quando ho toccato il fondo ho percepito quell’essenza di cui tutti i grandi filosofi parlavano come riferimento a Dio.

    Aver scoperto libri di esoterismo e autori contemporanei come Eckart Tolle, Salvatore Brizzi e Federico Cimaroli mi ha dato le chiavi per leggere quei segnali che avevo ignorato, per via di esperienze poco piacevoli con la chiesa cattolica.

    Lo studio approfondito dei Vangeli e la trasposizione in chiave moderna degli esercizi di “Ricordo di sé” insegnati fin dai primi del novecento dal baffone Armeno, mi hanno fatto percepire che l’uomo non nasce con un’anima, ma la deve creare durante l’arco della sua Vita, altrimenti <<morirà come un cane>>, ossia senza anima.

    Per questo dopo che certi insegnamenti sono stati trasmessi a me, come servizio ho deciso di scrivere questo Blog per chi vuole approfondire la propria ricerca interiore, specificando che non sono nessuno quindi se certe cose vi interessano seguitele pure o se lo ritenete andate via.

  • RISVEGLIARE LA MACCHINA BIOLOGICA

    RISVEGLIARE LA MACCHINA BIOLOGICA

    “Che cosa stia facendo la nostra macchina non fa nessuna differenza finché si è addormentati. I nostri corpi sono stati progettati per dormire, non per svegliarsi, per questo dobbiamo andare contro natura.”
    -Robert E. Burton

    Effettivamente noi esseri umani non siamo realmente svegli, ma viviamo in uno stato di addormentamento che ci impedisce di cogliere la realtà.
    Seguendo diversi corsi di Risveglio della Coscienza negli anni ho appreso diversi principi base che voglio trasmettere come sono arrivati a me.
    PRINCIPI BASE:
    1- L’Essere umano non è completo. È addormentato e nel sonno reagisce in maniera meccanica. Ma può svegliarsi.
    2- Lo scopo del lavoro su di Sé è giungere a provare amore per le persone che ci danno fastidio.
    3- Il mondo è all’interno, non è fuori di noi.
    4- L’educazione alla bellezza salverà noi e salverà il mondo.
    5- Conoscere le leggi che ci governano.
    6- Metterci al servizio verso la fratellanza dei maestri.

    Provate come primo esercizio ad essere presenti ogni volta che vi spogliate e vi vestite. Che sia la mattina prima di andare al lavoro, la sera quando rincasate, mentre vi mettete il pigiama, quando vi trovate nello spogliatoio della palestra o della piscina, quando vi togliete il capotto in ufficio o in un locale. In ognuna di queste circostanze dobbiamo rimanere ‘presenti a noi stessi’, cioè completamente presenti a ciò che stiamo facendo, senza farci distrarre da pensieri e persone che richiamano la nostra attenzione. All’inizio può essere utile ripetersi : “Mi sto infilando i pantaloni..e sono presente… mi sto ricordando di me…” poi con il tempo sentiremo la presenza senza richiamarla con delle frasi.

    Con ciò non posso spiegarvi cosa sia l’addormentamento, lo potete capire solo sforzandovi di svegliarvi attraverso gli esercizi. Lo si può capire come differenza tra quando vi ricordate di voi e quando non lo fate.

    Questi insegnamenti non vengono in alcun modo da Me ciò che cerco di fare è svegliare ciò che è già dentro di TE.

    Il mondo è bello siamo noi che non abbiamo occhi per vedere.